L’arte musicale e la lirica nel segno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia: si terrà nello storico Teatro Goldoni giovedì 17 marzo, alle ore 21 con il Concerto “Patria, o cara Patria”, la manifestazione di chiusura dell’articolato e ricco programma con cui la Città di Livorno celebrerà l’importante ricorrenza istituzionale. Accademia Navale, Fondazione Goldoni e Istituto Mascagni hanno condiviso con le Amministrazioni Comunale e Provinciale di Livorno la proposta di una serata che testimoniasse quanto la musica abbia costituito e rappresentato una delle radici su cui si è innervato lo sviluppo della cultura italiana, fondamento della società e dello Stato in cui viviamo. La musica – e la lirica ne è un esempio lampante – ha saputo, infatti, assumere nel tempo quella popolarità ed incidenza nella vita sociale proprio perché accanto alla dimensione per così dire “tangibile” del fare teatro, alla sua rappresentazione scenica, ha sempre avuto una non meno reale dimensione interiore, che ha toccato le “corde” emozionali e sensibili dell’individuo, offrendo piani ulteriori di consapevolezza e sentire comune.
Da qui la serata proposta che si svilupperà su tre significativi filoni: le grandi musiche del repertorio militare e gli inni del periodo risorgimentale (“Inno di Garibaldi”, “La Bandiera dei tre colori”, ecc.); la lezione del melodramma romantico di Rossini e Verdi (ovvero la prima autentica espressione artistica 'nazionalpopolare' della nostra identità); la ricorrenza del centenario della nascita di uno dei più prestigiosi e popolari compositori italiani del Novecento quale Nino Rota. E’ stato proprio quest’ultimo che, raccogliendo l'eredità di grandi autori operisti italiani del XIX secolo, ha saputo mantenere il grande modello della melodia italiana soprattutto nelle sue famose colonne sonore per i film firmati da cineasti quali Visconti, Fellini, Zeffirelli, Coppola.
Nella sezione operistica, oltre al Guglielmo Tell (1829), l'opera di commiato del grande Gioachino Rossini in cui i fermenti risorgimentali e delle guerre d'indipendenza vengono ampiamente presagiti, il grande Verdi la fa da padrone, con brani da Macbeth (1847), La battaglia di Legnano (1849), Aroldo (1857), e da quel popolarissimo Trovatore (1853) che Luchino Visconti immortalò nel film Senso come opera risorgimentale per eccellenza; non mancherà Puccini con la celebre “Vissi d’arte” da Tosca, eroica figura di artista che non si piega di fronte alla prepotenza del potere.
Al termine del concerto, L’Inno di Mameli unirà insieme a tutto il pubblico i protagonisti della serata: la Fanfara dell'Accademia Navale di Livorno, l'Orchestra di fiati dell'Istituto Musicale Mascagni e tre giovani e affermati solisti di canto: il soprano Silvana Froli, recentemente applaudita al Festival Puccini di Torre del Lago, il tenore Stefano La Colla, scoperto dal Teatro Goldoni qualche anno fa con una fortunata produzione di Aida e ormai affermatosi nel repertorio lirico spinto verdiano e verista, il baritono Alberto Zanetti, già applaudito in alcune opere delle stagioni liriche a Livorno, con la collaborazione della pianista livornese Anna Cognetta.